Un'altra Torino sotterranea: arte in metropolitana

Oggi vorrei parlarvi della Torino sotterranea, ma non quella dei cunicoli e delle gallerie che collegano i vari palazzi o le chiese della città, non vi voglio parlare né nelle grotte alchemiche, né del Pastiss, o delle gallerie di contromina.
Vi voglio parlare di una Torino sotterranea e artistica che tutti conosciamo molto bene, che incontriamo tutti i giorni forse senza nemmeno rendercene conto. Arte nel sottosuolo, che sfreccia con la stessa velocità della metropolitana, e che addirittura crea tantissimi legami con la Storia ed il passato di questa Città.

Parlo proprio della metropolitana, così moderna e resa così colorata dalle opere di Ugo Nespolo, artista torinese il quale con le sue vetrofanie racconta per immagini la nostra Torino a chi ci vive e a chi la visita.
Immagini differenti decorano ogni fermata, perché ogni fermata è un luogo, un evento, un ricordo, un personaggio.
Ogni immagine è uno stimolo a scoprire, un interrogativo che richiede una risposta.

Vi va di scoprire alcune immagini insieme a me?
Sono certa che questo viaggio per immagini sarà ricco di sorprese! Pronti a partire?

 
  


Stazione Paradiso: Macchine e macchinine fanno indubbiamente pensare alla Fiat, ma qui nei dintorni pare ci fossero gli stabilimenti della Iveco. Fra le automobili troviamo le caratteristiche abitazioni del Villaggio Leumann, situato nel comune di Collegno, così come questa fermata della metropolitana. Del Villaggio Leumann ve ne parlerò, perché è una bellissima storia da raccontare!
Stazione Marche: Razzi e navicelle spaziali in un mare di stelle e pianeti. Cosa può rappresentare meglio la vicinissima struttura industriale della Alenia Aeronautica e della Thales Alenia Space?
Stazione Massaua: Questo tripudio di golosità ci ricorda che Torino è la capitale del cioccolato! In questa zona erano presenti gli stabilimenti dell’industria dolciaria Venchi-Unica.
Stazione Pozzo Strada: Il mondo agricolo che era il paesaggio di questa zona, prima dell’espansione della città.

 
 


Stazione Rivoli:
Il castello di Rivoli, nota residenza sabauda di cui presto vi vorrei parlare, e che ora è museo d’arte contemporanea. Da qui i riferimenti all’arte attuale, da Keith Haring la cui mostra inaugurò questo nuovo utilizzo del castello, alle opere scultoree che possiamo vedere girando per Torino, come ad esempio la Fontana Igloo di Mario Merz!
Stazione XVIII Dicembre: La piazza che dà il nome a questa fermata, commemora la cosiddetta “Strage di Torino” avvenuta fra il 18 e il 20 dicembre del 1922, in rappresaglia all’uccisione di due militanti fascisti, avvenuta il 17 dicembre dello stesso anno.
Stazione Re Umberto: in questa stazione sono raffigurati i più importanti avvenimenti che hanno segnato il regno di re Umberto I di Savoia e quelli che lo richiamano facilmente alla memoria. Chi, infatti, non ricorda il capolavoro di De Amicis “Cuore” ambientato proprio a Torino negli anni successivi all’incoronazione del re?
Stazione Marconi: ovviamente l’opera di Nespolo non può non fare riferimento alle scoperte del noto inventore e fisico Guglielmo Marconi, ma oltre ad esse troviamo riferimenti al vicino parco del Valentino, con il suo castello. Nella stazione Nizza è rappresentato il borgo medievale (di cui vi dovrò assolutamente parlare!) che si trova anch’esso all’interno del parco più amato della città.

     

Stazione Nizza:
Nespolo ha illustrato richiami alla città francese, importante centro sabaudo di altri tempi, e a Torino Esposizioni, che vicino a questa fermata aveva i padiglioni. Il tutto circondato da frutta, cervelli e polmoni. Non capite il significato? In questo quartiere c’è il museo della frutta e, oltre al museo di criminologia Lombroso, si trova anche il museo di anatomia umana!
Stazione Carducci-Molinette: qui è rappresentata la facciata esterna dell’ospedale Molinette (il principale ospedale della città), e i riferimenti alla medicina si accostano al volto del poeta e scrittore Giosuè Carducci.
Stazione Spezia: Cicogne in volo e bebè in fasce, per la fermata più vicina agli ospedali Sant’Anna e Regina Margherita, gli “ospedali dei bambini”, dove i bimbi nascono e dove i bimbi vengono curati.
Stazione Lingotto: i padiglioni del Lingotto, il chiaro riferimento all’industria automobilistica e l’immagine della “bolla” da cui si domina l’intera città.

Ad oggi la metropolitana di Torino ha 21 stazioni ferroviarie, che si snodano su un percorso lungo circa 13,5 chilometri che disegna una sorta di 3 sotto la città.
E’ stata inaugurata nel 2006 in occasione delle Olimpiadi Invernali e il suo percorso iniziava a Collegno (Stazione Fermi) e si concludeva a Porta Nuova. Nel 2009 è stata prolungata fino alla stazione Porta Susa, e nel 2011 fino a Lingotto.

Elisa Creaidee

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