Matilde di Savoia, Regina di Portogallo

Oggi vi voglio raccontare la storia di una principessa di Casa Savoia.
Una principessa un po’ particolare e che certo potrà risultar simpatica per il carattere che ha dimostrato di avere nella sua vita. Una vita avventurosa e che pare abbia avuto fine che pare abbia avuto fine all’inizio del mese di dicembre di vari secoli fa.
In questi giorni quindi mi piace ricordare la vita di Matilde di Savoia, principessa fuori dagli schemi, vissuta dal 1128 al 1158.

Mafalda di Savoia, Mahalda di Savoia
Matilde di Savoia


Figlia di Amedeo III e di Matilde di Guido VI, Conte d’Albon, e nata vent’anni dopo il loro matrimonio, Matilde fin da bimba sembrava non avere i tradizionali interessi di una principessa: mostrava una grande propensione per le attività fisiche a cui di solito venivano educati i maschi, e per l’arte della guerra. Vestita da guerriero tirava d’arco e lanciava di fionda, cavalcava e andava a caccia, e non disprezzava neppure nuotare. …Ed era portata e brava in queste attività!

Pare che queste sue doti, comunque unite a quelle di un animo gentile, arrivarono all’orecchio di Alfonso Henriquez, fondatore del regno e della monarchia portoghese.
Questi, desideroso di legare il suo regno al nome dei Savoia, tanto stimati e considerati, chiese ad Amedeo III la mano della figlia Matilde.

Volendo approfondire e particolareggiare, scritti e testimonianze creano versioni differenti, ma dato che sono belle, ve le racconto, per il piacere mio di farvi da cantastorie e per lo sfizio vostro –spero- di conoscere qualche particolare in più, anche comunque utile ad inquadrare il periodo storico.

Una fiabesca e romantica versione, trattata dal Corelli nel testo “Nove secoli di Casa Savoia”, ci parla di Matilde, tutta bardata come un soldato, che parte con un drappello di cavalieri piemontesi verso Milano.
Aveva infatti ottenuto il permesso dal fratello (Umberto III, detto Il Beato) facente parte della Lega Lombarda, di precederlo per dar manforte ai milanesi assediati da Federico Barbarossa.
Ci si può immaginare l’adrenalina e l’entusiasmo di questa ragazzetta, che riesce a spronare i suoi cavalieri a combattere, portandoli alla vittoria per poi combattere di nuovo, e di nuovo ancora.
Alla fine vien notata da Federico Barbarossa, che se ne invaghisce all’istante, proprio mentre lei sta combattendo in uno scontro testa a testa con un guerriero del seguito di Barbarossa. In questo scontro lei perde e Barbarossa le concede la scelta fra l’infamia e la morte.
Senza attendere un battito di ciglia l’impavida Matilde risponde: “Son ramo di Casa Savoia, e questa Casa non ha mai dato esempio di viltà! Ben venga la morte!
Pare che però a quel punto sia intervenuto il guerriero del Barbarossa che l’aveva battuta e, sentendo crescere in sé ammirazione per la giovane principessa, la salva e abbandona i combattimenti provando ormai disprezzo per il Barbarossa.
In breve tempo Federico Barbarossa perde il favore delle armi e decide di rinunciare all’assedio: lascia Milano e l’Italia.
A quel punto il guerriero salvatore della principessa si rivela per ciò che realmente è: Alfonso Henriquez, re del Portogallo, e chiede ad Umberto III la mano di Matilde ed, ottenutala, la sposa e parte con lei alla volta del Portogallo.

Questa bella storia presenta però delle discordanze con altri fatti storici, che la rendono errata. Primo fra tutti, il fatto che la Lega Lombarda venne costituita pochi anni dopo la morte di Matilde e non prima!
Inoltre nel periodo in cui il racconto si svolge, ossia intorno al 1145, Amedeo III partì per una crociata verso Gerusalemme, andando però prima a conquistare Lisbona.
Alla luce di questo si può quindi dire che il racconto sia sbagliato fondamentalmente riguardo il luogo degli eventi: ovvero che Matilde non sia mai andata verso Milano, ma che piuttosto stesse accompagnando il padre nella crociata e che lungo il viaggio abbia avuto modo di innamorarsi del re Alfonso Henriquez e di lasciar le armi per sposarsi.
Indubbiamente gli errori di datazione possono dipendere dal fatto che in Portogallo era in uso un calendario differente: gli anni venivano contati dalla totale sottomissione delle Spagne all’Imperatore Augusto e dunque avevano un conteggio di 38 anni inferiore.

Lasciando da parte queste ipotesi, torniamo a parlare di cose certe: Matilde divenne regina di Portogallo e iniziò ad essere chiamata Mafalda, o Mahalda, per un’assonanza con l’occitano.
Mise da parte le armi e tutta quell’indole guerresca per lasciare spazio al lato femminile: fu moglie e madre amorevole, ed il suo nome comparve sotto a quello del marito Alfonso Henriquez sugli atti politici, come s’usava in Portogallo: la Regina divideva col marito l’esercizio della sovrana potestà.
Era molto ammirata e benvoluta anche dal popolo che ne amava la dedizione alle opere caritatevoli a beneficio dei poveri, dei conventi e delle pie istituzioni.

La sua improvvisa morte avvenne quand’era appena trentenne e creò sgomento e profonda tristezza nella reggia e fuori.
Venne sepolta nel monastero di Santa Cruz di Coimbra, di cui era canonichessa onoraria.
L’anno successivo il re chiese di essere sepolto nella stessa tomba di lei.
E così fu alla sua morte, che arrivò comunque parecchio tempo dopo: nel 1185.

Elisa Creaidee

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