La Contessa di Verrua - Atto terzo: La furia di Jeanne Baptiste


Continua il racconto della vita della Contessa di Verrua.
Ti sei perso le puntate precedenti? Ecco qui i link:
Atto Primo: L’arrivo a Torino
Atto Secondo: L’incontro con Vittorio Amedeo II


Si riapre il sipario....


Cortile interno del Palazzo Scaglia di Verrua

 
 Atto Terzo: La furia di Jeanne Baptiste



Anche se Jeanne Baptiste d'Albert, contessa di Verrua, si è trasferita insieme ai suoi bambini per sfuggire alle ostinate avance del duca, Vittorio Amedeo II trova ogni pretesto per andare a farle visita pur non ricavandone mai nulla.

Quando il conte di Verrua rientra dall'Ungheria, la madre gli confida quanti pettegolezzi si facciano a Torino riguardo il fatto che Jeanne è diventata la amante prediletta del Duca. La falsa dichiarazione della donna viene avvalorata anche dallo zio del conte, l'abate.
Ignazio, che è stato cresciuto ed educato dalla sua mamma, anche se in cuor suo è un po’ frustrato dalla notizia, non può che condividere la gioia della madre, già pensando a quante buone cose possan derivare dal nuovo status della moglie.

E Jeanne Baptiste? Beh… Lei è abbastanza furibonda. Con la suocera, il duca, l’abate… con tutti! E forse ancor di più col marito che, ora si scopre, era proprio volentieri partito per l’Ungheria con la speranza di lasciare spazio a quell’illustre corteggiamento in cui aveva vista coinvolta la moglie!
Jeanne è così piena di rabbia che decide di iniziare per ripicca e vendetta ad assecondare le lusinghe di Vittorio Amedeo II, ben consapevole che il marito, costretto dal suo stesso ruolo a corte, avrà spesso questa relazione davanti agli occhi!

L’occasione per dar seguito alla cosa arriva molto presto: nel mese di gennaio 1689 al Teatro Regio si decide che venga rappresentata per la prima volta l’opera “Silvio, re degli Albani”, musicata da Gabrielli su testo dell’abate Aurora. La duchessa Anna Maria d'Orleans non vede l’ora di assistere a questo spettacolo e ingaggia alcuni fra i più notevoli cantanti lirici e, pagandoli a peso d’oro, li fa arrivare apposta da Venezia. Intanto anche Vittorio Amedeo II fa i suoi preparativi: riserva alla contessa di Verrua il palco posto sopra a quello ducale.
Al teatro è presente tutta la nobiltà e l’aristocrazia torinese e, come il più delle volte accade, la musica è solo uno dei motivi –e non certo il più importante- per recarsi all’opera: i nobili chiacchierano, mangiano, giocano a carte, e si intrattengono con visite di cortesia spostandosi fra i vari palchi. Capita anche che il teatro risulti lo scenario di certe tresche amorose…


Cosa succederà all'opera?
Si placherà l'ira della contessa di Verrua?
Lo scopriremo quando si riaprirà il nostro sipario...

Elisa Creaidee

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.

Instagram